
Storia di un asilo salvato
Sul quotidiano Avvenire l'articolo del nostro Lorenzo Rapisarda su Mammola, l'asilo "adottato" dalla Fondazione Ventorino.
Di LORENZO RAPISARDA
Tutte le storie portano un perché che vale la pena raccontare. Ma esistono storie che non si lasciano soltanto narrare. Esistono storie che spostano perché costringono a prendere posizione. Quella dell’asilo Mammola è una di queste, destinata a non lasciare indifferenti.
Tutto risale ai primi mesi del 2021 quando il Comune di Catania in preda all’estrema difficoltà economica causata dal dissesto finanziario, dovendo risparmiare decide di dismettere, per l’anno scolastico successivo la scuola dell’infanzia “Mammola” nel quartiere di San Giovanni Galermo bassa. Un fatto di una certa gravità per la sua ricaduta sociale su un territorio privo di luoghi di socializzazione dove l’asilo costituisce l'unico punto educativo per i bambini. Un quartiere che si espande con una serie di cinture di caseggiati attorno viale Tirreno, stradone che serpeggia tra la sciara e gli argini di cemento delle palazzine popolari e che circonda una zona abitata da quasi ventimila anime spesso alla ribalta per i fatti di cronaca.
Così il 18 febbraio del 2021 tramite un avviso pubblico il Comune lancia un appello destinato a intercettare enti non profit «disponibili ad una azione di volontariato sociale senza scopo di lucro per garantire la prosecuzione del servizio gratuito ad oggi reso presso il plesso di scuola dell’infanzia Comunale Paritaria “Mammola” di via Pantelleria 3 – San Giovanni Galermo bassa». Si cerca di scongiurare la chiusura dell’asilo nella periferia nord di Catania richiedendo la disponibilità ad un ente educativo di assumersi il carico di tale servizio, mantenendo la gratuità per le famiglie ed “avvalendosi di attrezzature, servizi e personale propri”. Ma sperando contro ogni speranza, non tarda ad accadere un fatto che non ha nulla di scontato. Un fatto che nasce da una storia: quella della Fondazione “Francesco Ventorino”, unica realtà che risponde al bando del Comune per “Mammola”.
La Fondazione “Ventorino”, ente gestore dell’omonimo Istituto, è un’opera educativa presente a Catania dal 1977 che - prima come Cooperativa Giona e poi come Fondazione “Sant’Orsola” - oggi porta il nome del suo cofondatore, il compianto sacerdote e instancabile educatore di migliaia di giovani. È la storia di uno sguardo che investe ancora oggi genitori, professionisti ed insegnanti che desiderano un luogo educativo da offrire ai propri figli. Uno sguardo che nasce e si alimenta dalla preziosa esperienza del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione. Fondazione da sempre sensibile ed impegnata nel rispondere con vivacità e dedizione al bisogno educativo di un territorio, quello catanese che vanta il triste primato nazionale di dispersione scolastica. Una vera emergenza, esplosa soprattutto nelle periferie.
Così il 14 aprile 2021 il Comune dichiara l’offerta avanzata dalla Fondazione Ventorino «conforme a quanto richiesto» e dal 13 settembre successivo la Fondazione “adotta” l’asilo “Mammola” facendosi carico per un quinquennio dei costi del personale, dei servizi, della fornitura del materiale didattico e rinnovando gli arredi della scuola. Adozione che coinvolge diverse famiglie di studenti che frequentano l’Istituto “Ventorino” assieme alla comunità scolastica nella promozione di una serie di iniziative a sostegno di “Mammola”. Una storia a cui guardare. E da cui lasciarsi provocare. In fondo un gesto poetico, che richiama l’invito di papa Francesco, ripreso recentemente durante la festa di Sant’Agata dall’arcivescovo di Catania Luigi Renna, ad essere “poeti sociali”, punti vivi che con coraggio creano luoghi di speranza anche laddove appaiono solo scarto ed esclusione.
Presenza accolta con gratitudine dalle famiglie del quartiere che dopo quasi tre anni dalla rinascita di “Mammola”, riconosciuta la bontà della proposta educativa offerta dalla Fondazione“Ventorino”, desiderano per i propri figli la possibilità di continuare il percorso scolastico iniziato nella scuola dell’infanzia anche per la scuola primaria. E il desiderio viene espresso pubblicamente dai genitori dei bambini che frequentano l’asilo in occasione dello scambio di auguri natalizi con il presidente della Fondazione, avvocato Michele Scacciante, alla presenza dell’arcivescovo di Catania. Un desiderio che chiede di essere accolto e rilancia la sfida educativa, che non può lasciare indifferenti perché riguarda tutti. Perché tutti in fondo abbiamo bisogno di un luogo dove si renda evidente la bellezza. Tutti, come quei bambini che ancora oggi ogni mattina varcano la porta di via Pantelleria 3 con gli occhi pieni di gioia. E di speranza.