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inizio anno a.s. 25-26

LETTERA D’INIZIO ANNO SCOLASTICO DEL RETTORE DELL’ISTITUTO FRANCESCO VENTORINO DON SANTO MERLINI

All'inizio del nuovo anno scolastico, condividiamo la lettera del nostro rettore, che ci offre la chiave giusta per leggere "il nuovo cominciare", perchè non prevalga la routine ma lo stupore e la ricerca del positivo.

Buon anno!

Cominciare è scegliere le cose più belle, buone, vere e giuste Il sole che sorge sempre più tardi e tramonta sempre prima è come la campanella che mi ricorda che l’intervallo è finito e bisogna tornare in classe. È arrivato settembre e, dopo alcune settimane più o meno intense fra mare, montagna, tempo passato con gli amici e coi familiari, ma anche qualche incombenza che sembra avermi rubato del tempo che doveva essere dedicato al riposo, torno nella mia casa di Catania due giorni prima di riprendere servizio a scuola e sono dominato da due sentimenti contrastanti: da una parte la tristezza per le vacanze che sono finite; dall’altra una certa trepidazione per il desiderio di ricominciare e rimettermi in gioco, rivedere i miei studenti e i miei colleghi.

Fra le tante cose che vorrei raccontarvi di questa estate trascorsa ne scelgo una. Ad agosto sono stato a Rimini per partecipare al Meeting per l’amicizia fra i popoli, manifestazione culturale promossa annualmente dal Movimento di Comunione e Liberazione. Fra le proposte di mostre che ho visitato una mi ha colpito particolarmente: il titolo è “Profezie per la pace” ed è stata preparata da un gruppo di ragazzi delle superiori. Con alcuni pannelli e proiezioni di video voleva richiamare l’attenzione sulle situazioni di conflitto armato che dilaniano diverse parti del mondo e sull’urgenza, così spesso sottolineata da papa Leone e prima di lui da papa Francesco, di promuovere la pace. Mentre la guida, una giovane studentessa del liceo, esponeva le situazioni di conflitto armato presenti nel mondo, una bambina di 8-9 anni alza la mano e chiede la parola, dicendo: “Ma è triste quello che tu dici, noi siamo qui in un posto così bello e abbiamo tutto, mentre in tanti altri posti ci sono bambini che muoiono di fame e vivono tra le macerie. Questo è molto triste, che cosa posso fare io per cambiare la situazione?”. Constato ancora una volta come i bambini siano quelli più capaci di esprimere i sentimenti che noi adulti teniamo nascosti. Questa domanda mi ha fatto molto riflettere: come faccio a non soccombere davanti alle tante espressioni di odio, rancore e cattiveria che ogni giorno vedo su TV e social?

Grazie a Dio non è solo odio ciò che vedo nel mondo e credo che dobbiamo aiutarci a vedere le realtà belle che ci sono intorno a noi, senza soccombere alla tentazione di pensare che il bene - e quindi la speranza di pace - non esista. In questi primi giorni di lavoro a scuola ho avuto già una testimonianza di bene nella passione educativa che ho visto nei miei colleghi, che iniziano questo anno scolastico con tante iniziative, segno di una creatività operosa. La mostra del Meeting si concludeva con un’intervista al cardinal Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, che diceva proprio questo: “Dentro questo mare di odio, di guerre, dolore e paura, serve essere capaci di vedere le realtà belle, di cercare le persone che spendono la propria vita per qualcosa di bello: sono i risorti di oggi che ti dicono che c’è ancora la luce. Questa è per me la speranza”. Questa passione educativa è sicuramente il frutto di un dono grande che abbiamo ricevuto. Lo scorso 17 agosto si è compiuto il decimo anniversario dalla morte di don Francesco Ventorino, di cui la nostra scuola porta il nome. Chi meglio di lui ci ha testimoniato questa passione nello spendere la propria vita per un ideale di bellezza? Comincio questo anno desiderando che l’Istituto Ventorino sia sempre più un luogo dove poter spendere la propria vita per qualcosa di bello, affinché possiamo vivere e non vivacchiare, come diceva San Pier Giorgio Frassati, giovane appena canonizzato.

Che ci sia in noi questa stessa passione che, tanti secoli fa, portò la nostra Sant’Agata - come ha ricordato l’Arcivescovo in una lettera inviata agli studenti per l’inizio dell’anno - a rispondere con la bontà agli oltraggi ricevuti, dicendo di no al male. La scuola sull’esempio di Sant’Agata ci deve aiutare a “scegliere le cose più vere, belle, buone e giuste per la vita”. Con questo auspicio per me e per voi tutti comincio questo nuovo anno scolastico!

                                                                                                                                                                                                                                                                                        don Santo Merlini